Il raggiungimento della terza età può diventare una fase della vita difficile da affrontare, solitamente il passaggio dal lungo periodo di lavoro, impegno familiare e sociale sprofonda in una fase di totale inattività, che è proprio quella che vive l’anziano. Sentirsi inadeguato, in una società che mette al primo posto il lavoro e il profitto e vivere una condizione di fermo, può diventare davvero traumatico. Quello che bisogna comprendere ed accettare è che la terza età ha un valore grande e i familiari devono lavorare per l’integrazione e la comprensione.
Sia che l’anziano viva in casa sia che venga accolto in una struttura adatta, spesso il senso di inutilità e solitudine prende il sopravvento portando uno stato di angoscia e tristezza. Cosa fare dunque per evitare questa caduta di interessi e di voglia di vivere? Come possiamo aiutarli a non sprofondare nella depressione? Il primo passo da compiere è quello di dare loro l’attenzione che meritano, ascoltandoli e stimolandoli. L’ascolto è essenziale per tenere attive le loro capacità celebrali perché li stimoli a ricordare e li eserciti alla continua comunicazione con i coetanei o con altre persone.
La mente può essere stimolata anche attraverso attività educative specifiche, che comprendano esercizi ludico-cognitivi per riuscire a sollecitare la loro memoria e le funzioni mentali, attraverso:
- La promozione di eventi che favoriscano l’incontro con altre persone, per condividere esperienze comuni.
- Aiuto a raggiungere un buon livello di autostima, iniziando a percepire se stessi non più come un peso ma come dono capace di insegnare e trasmettere buoni valori.
- Implementazione di esercizi specifici per mantenere attiva la memoria e le abilità precedentemente acquisite.
- Training quotidiano che si opponga al normale decadimento dovuto all’età.
Quali sono le giuste attività da organizzare
Le migliori attività che devono essere organizzate per raggiungere gli obiettivi sopra elencati sono di varia natura.
- Vi sono ottime attività manuali come il disegno, la pittura, il ricamo e l’uncinetto. Questo tipo di esercizi ha un grande valore perché si svolgono in modo lento proponendosi di raggiungere un certo risultato entro un determinato periodo. Una volta raggiunto quel target, l’anziano si sente soddisfatto del lavoro compiuto, prendendo coscienza delle proprie abilità, decidendo in alcuni casi di donare il proprio lavoro ad un familiare. In alternativa si potrebbero raccogliere tutti i lavori eseguiti per organizzare una mostra di fine stagione dove vendere le loro opere d’arte.
- Il ballo, il canto di gruppo e le attività teatrali rientrano nelle attività ludico-ricreative da svolgere con altre persone. Tali occupazioni sono quelle maggiormente preferite nella terza età perché ricordano vecchie passioni di gioventù, coinvolgendo non solo il corpo ma anche il mondo delle emozioni. Un anziano ha bisogno di provare sensazioni positive, emozioni costruttive ed entusiasmo per attività piacevoli che ama svolgere. Per questo è necessario organizzare giornate a tema nelle quali si organizzi ogni volta una diversa attività affinché non si cada nella noia ma si trovi lo stimolo giusto per continuare.
- Un’importante occupazione è quella del confronto con il mondo esterno. È infatti facile che raggiunta una certa età, l’anziano tenda ad isolarsi dal mondo per timore di cadere, farsi male e non riuscire ad interagire con gli altri. Questa paura può diventare deleteria e va assolutamente contrastata organizzando uscite per andare al mercato a fare la spesa o al bar. Anche il centro commerciale può essere un’ottima alternativa per stare tra la gente, acquistare qualcosa e magari fermarsi per un caffè al bar.
- Vi sono, infine, le attività che coinvolgono la memoria e le funzioni cognitive in modo più decisivo come i tornei di carte, i cruciverba o il memory. Occupazioni che stimolano la mente evitando di farli piombare nell’oblio, a patto che non siano eccessivamente difficili né lunghe, incorrendo in un calo di interesse. È possibile organizzare un’oretta di queste attività da svolgere da soli, prevedendo un piccolo confronto con gli altri, al termine.
Costanza e adeguatezza sono le parole chiave
Tutte le attività sopra elencate sono adatte per un anziano, a patto che vengano svolte in modo continuativo e adeguato. Improvvisarsi un educatore per la terza età può essere rischioso e controproducente, è necessaria per questo formazione, competenza ed esperienza.
Per questo gli anziani che vengono ospitati presso la R.S.S.A. Santa Chiara (Residenza Socio Sanitaria Assistenziale per anziani non auto sufficienti) sono costantemente stimolati, ma in modo adeguato e professionale. Ogni occupazione viene commisurata alla persona e alla situazione specifica che vive, alle sue inclinazioni e preferenze, affinché si senta stimolato nel modo giusto e spronato a socializzare senza isolarsi.